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GRANDE SUCCESSO PER LA FSP - Respinto l'attacco frontale ai deflussi residuali

SIN DALL'INIZIO DELLA CRISI ENERGETICA, LA FEDERAZIONE SVIZZERA DI PESCA FSP HA COMBATTUTO IN PRIMA LINEA CONTRO GLI ATTACCHI ALLE DISPOSIZIONI RELATIVE AI DEFLUSSI RESIDUALI. E LA BATTAGLIA È STATA RIPAGATA!

L'atto mantello per un approvvigio- namento elettrico sicuro" ha rap- presentato una delle questioni più importanti dell'ultima legislatura. "Per noi pescatori e pescatrici è la questione più importante di tutte", afferma Ro- berto Zanetti, presidente centrale FSP. Ecco perché la FSP si è opposta con tutte le sue forze. Le richieste iniziali avevano superato ogni limite. La posta in gioco era alta, anzi altissima: maggiori quanti- tà d'acqua per una maggiore produzio- ne di energia elettrica e quindi meno deflussi residuali per i pesci. E non solo a breve termine, ma per i decenni a venire!

 

Molta tenacia

Il progetto di legge era complesso e im- pegnativo, in cui si scontravano numero- se esigenze e interessi contrastanti. L'iter legislativo parlamentare si è rivelato an- cora più complesso, sia a livello di com- missioni consultive che di appianamento delle divergenze tra Consiglio nazionale Consiglio degli Stati. Sotto l'abile guida del presidente centrale e Consigliere agli Stati Roberto Zanetti, la FSP ha costante- mente preso posizione, esercitato pres- sioni sul Parlamento, informato la base e anche preso posizione pubblicamente. La tappa più importante di questa lunga lot- ta è stata la decisione del Consiglio degli Stati del settembre 2022. Dopo un inten- so lavoro di rete, una chiara maggioranza del Consiglio ha respinto l'attacco fronta- le e brutale alle norme sui deflussi residuali.

 

Rimangono due criticità

Un anno dopo, risolte numerose diver- genze e dopo varie minacce di referen- dum, l'Assemblea federale ha approvato l'atto mantello con una votazione finale nella sessione autunnale del 2023. Tut- tavia, non tutto è ottimale: la possibilità di limitare temporaneamente le prescri- zioni relative ai deflussi residuali in caso di minaccia di penuria è ora sancita nella legge. Tutto sommato ciò è accettabile, poiché questa possibilità esisteva già, anche se solo a livello di ordinanza.

 

Più deplorevole è la restrizione sulla pro- tezione dei biotopi, in base alla quale i corsi d'acqua e le zone alluvionali di im- portanza nazionale possono ora essere utilizzati come sezioni a deflusso resi- duale. Tuttavia, Zanetti trae la seguente conclusione: "Considerando l'attacco radicale alle norme sui deflussi residuali all'inizio delle delibere, possiamo essere molto soddisfatti del risultato". Dopo- tutto, fa parte della democrazia che le soluzioni in grado di conquistare la mag- gioranza si trovino solo dando e ricevendo.

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